MINICULT:
ovvero dallo Zibaldone del contemporaneo
spicchi di lucida alternativa
A cura di: Gianni Mastrocola


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Un colpo al cuore e…uno alla mente

Pochissimi giorni fa un medico milanese si è ficcato un coltello in direzione della cassa toracica: in coma, hanno tentato di salvarlo ma non ci sono riusciti. La notizia ha riempito due pagine di cronaca dei maggiori quotidiani nazionali. Perché appare su questa rubrica dedicata alle varie manifestazioni del nulla e dei suoi derivati? Il medico suicida, di anni 65, ne aveva quaranta quando gli fu diagnosticato un tumore in stato avanzato: aveva 8 mesi di vita e 5 possibilità su cento che, con terapie specifiche, avrebbe resistito altri 5 anni. Contro ogni previsione ha sconfitto la malattia, ha continuato a lavorare, ha seguito i suoi tre figli, adesso tutti laureati, ha inseguito l'eccellenza scientifica che lo ha fatto uno dei migliori studiosi mondiali del sangue. La sua forza vitale è stata un uragano che ha spazzato ogni possibilità cadaverica. Da un paio di anni il male era riapparso attaccandogli il cervello e sottraendogli sensibilità a una metà del volto, occhio compreso. Era apparsa nel frattempo anche un'altra cosuccia, sempre maligna: una denuncia per aver lucrato soldi nelle ordinazioni di macchinari ospedalieri. Ha reagito con forza: ha imbastito un memoriale di difesa puntiglioso e ha evitato il carcere, prima delle udienze preliminari, con piena legittimità. La sera prima dell'incontro col giudice, dell'evento in cui avrebbe chiarito e difeso la sua posizione, qualcosa ha fatto sì che quell'uomo si chiudesse in bagno per levare la mano su di sé…l'uragano finire così la sua rincorsa, per la vita.

Scoprire quel qualcosa significa scoprire il mistero della mente umana!
Che significa sconfiggere una malattia mortale e poi darsi la morte nella più assoluta gratuità?


Theorèin - Ottobre 2004