A cura di: Romina Officioso

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Titolo: Il tempo dell'isola
Autore: Maristella Lippolis
pp 176
In appendice: Note dell'autrice
Euro 11,50
Edizioni Tracce
(Pescara Marzo 2004)

La scrittrice Maristella Lippolis propone un romanzo di notevole interesse sia per i temi trattati, che per la tecnica di scrittura adottata.

La narrazione si svolge mediante un’alternanza del racconto in prima e terza persona, attraverso l’uso di un linguaggio accuratamente descrittivo e fluente capace di coinvolgere l’interesse del lettore.

Il Tempo dell’Isola è l’incontro casuale tra Laura e Goran, ma anche la dimensione spaziale e temporale della meditazione e della scelta, quest’ultima talvolta condizionata dagli eventi che la vita reale ci pone di fronte.

Laura, una donna come tante, sconvolta da un grave episodio che la tocca molto da vicino, evade dalla routine quotidiana, per mettere chiarezza nella sua vita.

Nel posto dove soggiorna incontra Goran, un insegnante bello e intelligente, con il quale vive momenti di grande intensità.

Sullo sfondo, un’isola paradisiaca immersa nella natura più incontaminata e variegata, dove Laura comincia il suo viaggio nella propria vita raccontandosi in un diario...

Il quaderno mi sta prendendo la mano. Scrivere è pericoloso. Si aprono porte che pensavi chiuse per sempre...

e definendo la sua piacevole permanenza come...

un tempo lungo come un viaggio dentro la propria vita...

L’iniziale atmosfera di silenzio e di tranquillità che alberga questi luoghi, per nulla lascia intendere che si tratti della Dalmazia degli anni Novanta, tempo di forti tensioni politiche a cui seguirà una devastante sequela di conflitti civili.

L’inquietudine per la vicina guerra e per il destino di Goran, croato di grande ideali pronto a sacrificare la sua vita in nome della giustizia, creano un cambiamento improvviso al corso delle cose.

Una storia d’amore, questa, concepita in una terra che per quasi un decennio è stata scavata da scontri interni.

Serbi, croati, kosovari, bosniaci, gli uni contro gli altri.

Scenari apocalittici di città bombardate, di migliaia di morti e di profughi in fuga sono rimasti impressi nei nostri impotenti occhi, destando sconcerto e indignazione.

La guerra, come in questa storia d’amore dolcemente immaginaria, da sempre infrange il percorso della vita, cambia il destino dei popoli, distrugge le speranze e ovunque semina morte, pur non riuscendo ad annientare i bei ricordi.

Su uno sfondo storico, quindi, la Lippolis dà vita a un personaggio che raffigura la vera fede nella speranza e nell’amore per un futuro migliore.

Laura, infatti, ritrova se stessa e non rinuncerà al bene che la lega a quei posti e a Goran, ricordando quanto di più importante vi è nell’esistenza umana...

La cosa importante che ci è accaduta è esserci incontrati, sapere che esistiamo.

Romina Officioso


Theorèin- Anno 2004