L'autrice M.V. Morokovski propone un unico testo, che ha per titolo "La cosa più bella della nostra vita", due racconti di forte coinvolgimento sensoriale, "La storia di Marianna e Zeljko" e "Vite".
Entrambe le storie sono ambientate negli anni Settanta e nonostante la notevole distanza temporale dalla nostra quotidianità, alcune delle situazioni proposte sono di straordinaria attualità.
La prima narrazione, "La storia di Marianna e Zeljko", segue l'intero percorso di una vicenda d'amore lunga quanto una vita.
Lei, Marianna, una ragazza laboriosa e amorevole, si lascia travolgere da una difficile relazione d'amore con Zeljko, uno slavo tutto da scoprire.
L'incontro segnerà per sempre il corso della sua vita, poiché lei stessa vivrà continuamente combattuta tra una passione che non conosce ostacoli, e che nella sua complessità raggiunge momenti spasmodici, e la fredda consapevolezza che dietro l'apparente fiaba d'amore si nasconde una dura verità comprensibile solo a chi è innamorato ed esauribile unicamente nel respiro della morte.
Di tutt'altro genere, anche se con molte affinità, è invece la seconda storia, "Vite".
La dolce Violetta, una ragazzina dai grandi ed espressivi occhi, vive una felice ma breve adolescenza. La sua crescita sarà segnata da una vita piena di sacrifici, sulla quale peserà la presenza-assenza di una madre disamorata.
Il tempo l'aiuterà a cancellare, ma non a sanare, le sue profonde ferite.
L'autrice M.V. Morokovski narra in maniera descrittiva e mediante l'utilizzo di espressioni che incidono forti le immagini nella mente del lettore, realtà difficili, dure, che turbano proprio perché potenzialmente vere.
La cosa più bella della nostra vita è un romanzo appassionante e realista, dove il "lieto fine" tarda ad arrivare, dove la protagonista principale è la vita con tutte le sue avversità, dove i colpi di scena stravolgono l'esistenza dei protagonisti, proprio come spesso accade nella realtà di ognuno di noi.
Romina Officioso
Theorèin- Dicembre 2004