Recensioni

A cura di: Oscar Buonamano

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Titolo: Microcosmi erotici
Autore: Cristiana Rumori
Edizioni: Non solo parole 2007

Ho conosciuto Cristiana Rumori in una bella domenica, piena di sole. È stato ieri, mezz’ora prima di presentare il suo libro alla libreria Book & Wine di Pescara.

Abbiamo parlato, ci siamo “annusati”, forse conosciuti un po’. Abbiamo scoperto, parlando, di avere alcuni interessi in comune, che ci piacciono i film di Wim Wenders e che il racconto più bello del suo libro, lo stesso per tutti e due, è…, ma questo forse non posso dirvelo.

L’esordio letterario di Cristiana è un esordio positivo, molto positivo.

Cristiana scrive un’opera compiuta utilizzando nove racconti per raccontarci il mondo dei maschi e di come questi vivono il rapporto con la sessualità, con l’erotismo.

Lo fa vestendo i panni di un uomo che di volta in volta cambia aspetto, età, condizione sociale. Uomini diversi, o diversi aspetti dello stesso uomo, che cercano attraverso il rapporto con il sesso una risposta alle proprie inquietudini. E così attraverso una scrittura fluida e mai banale, si passa dall’uomo che desidera distruggere la donna per puro desiderio in Old devil moon deep in your eyes, al protagonista di Finte certezze che è un uomo che parla molto, senza ascoltare e che attraverso la parola cerca di nascondere innanzitutto a se stesso i suoi problemi. Nel racconto Mani l’incontro, prima mentale e poi anche fisico tra un uomo e una donna, è un’esplosione di gioia, di vita, di colori. Colori che segnano e accompagnano la vita del protagonista e coinvolgono totalmente anche Viola la coprotagonista.

...Un attimo e siamo nudi, eccitati, avvinghiati in un abbraccio che rotea sulla tela, nella varietà dei suoi colori. La guardo dipinta nel dipinto e non resisto…

Sottili equilibri ci parla di una coppia stanca del suo rapporto che cerca al di fuori di esso la felicità, una nuova vita. In questo racconto, più che in altri, la scoperta o la riscoperta della dimensione ludica del sesso, giocherà un ruolo decisivo.

In Football team incontriamo l’uomo arrogante, sicuro di se che è convinto che i suoi desideri coincidano con la realtà della cose. Questa sua sicurezza lo porterà a confrontarsi con una realtà invece molto diversa rispetto a quella che si era creato nel suo mondo fatto di seduzione, di charme, di machismo e sarò costretto quindi a fare i conti con le proprie debolezze così come il protagonista di Amiche. Quest’ultimo prima si diverte a mettere in competizione due amiche, poi quando intuisce che il gioco diventa pericoloso si ritira in buon ordine e non gli resta che il pensiero di ciò che poteva essere ed invece non è stato.

Punti di vista è invece un’incursione nell’omossessualità, sulla crisi di un rapporto, la sua fine ed un probabile nuovo inizio. In questa storia l’introspezione dei personaggi è l’aspetto più intrigante e bello da leggere.

…Lei guarda me, io guardo lui e lui guarda quel ragazzino insipo. Pensieri che non si incrociano nel modo giusto, energie disperse nell’aria, probabilmente il ragazzino guarderà presto qualcun altro e saremo tutti lontani da chi desideriamo, infelici e soli…

Il marito di Adele è il protagonista di Tempo d’orecchini. Un uomo anziano che ripercorrendo la sua storia ci svela il segreto della vita. Il gusto, la curiosità che ci permette di guardare avanti e oltre.

…Ogni tanto ci nascondiamo dai nostri figli ed è un gioco che ci diverte e che rende tutto più spensierato…a volte i giovani ci vedono immersi nei ricordi, acciaccati, con poco entusiasmo. Ma non è sempre così. La vita ti fa desiderare di vivere, anche quando tutto sembrava perduto… per semplice curiosità, per quella curiosità di sentirsi vivi fino a quando lo si è…

Arriviamo quindi all’ultimo racconto. Alla finestra ci parla delle insicurezze di un giovane uomo che non sa vivere la solitudine e per questo è alla continua ricerca di un equilibrio. In questo racconto, dal continuo rimando a memorie di grandi film del passato, Cristiana ci regala alcune pagine con un gran ritmo narrativo.

…Drin. Drin, sono sul divano che guardo verso la finestra, terzo squillo, la vedo comparire, va verso un angolo della casa, sento una voce, , wow, , l’ho trovata…, dice lei e qui prendo il via. Sto parlando a raffica, non seguo il discorso preparato in precedenza ma mi abbandono al fiume di parole che vedo uscire dalla mia bocca e che in un certo senso mi sorprende. Mi meraviglio per la mia scioltezza, per la mia sincerità, le parlo come avrei fatto con un’amica, confidandole anche i miei piccoli trucchi degli ultimi giorni. Le racconto della mia casa precedente, dei miei, del conflitto irrisolto con mio padre, della mia professione, di Milano, di alcuni amici, delle recenti vacanze e mi sento bene, a mio agio, complice. Lei sorride, mi chiede, sembra interessata a conoscermi, incuriosita almeno. Le dico il mio nome, cognome, via, mezzo di trasporto preferito, descrizione della mia moto, posizione del garage, posizione della mia finestra di osservazione e della mia stanza, mi sputtanano in tutti i modi, fidandomi, pensando che lei non può considerami un pericolo. Le descrivo anche i suoi recenti spostamenti, a che ora è tornata ieri, com’era vestita, i fiori, il ballo, la rivista, e, poi la invito, le chiedo di venire a casa mia, di conoscerci subito, stasera, quando può, ma presto perché sono in partenza…

Oscar Buonamano


Theorèin- Maggio 2007