MOVIMENTI RELIGIOSI E REALTA' SOCIALE TRA XI E XII SECOLO
A cura di: Mario Della Penna
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Lezione 28

Movimenti religiosi del XII secolo

I CATARI 

I Catari sono portatori di una posizione dualistica. Li troviamo testimoni in occidente dopo la metà XII secolo, circa dal 1140 in poi. La loro posizione dualistica viene dall'esterno rispetto alla cristianità occidentale e questa è una differenza sostanziale rispetto al resto del movimento religioso del filone evangelico pauperistico.

Ha notato Grundmann che il filone evangelico pauperistico invece nasce all'interno della cristianità occidentale in quanto si rifà agli stessi temi ma anche alle stesse tradizioni; sostanzialmente la Bibbia e il Vangelo, ma poi vedremo che anche per i Catari c'è la volontà di rifarsi ai testi evangelici.

Il dualismo dei catari viene dall'esterno; cioè da quell'ambiente slavo bizantino con cui i rappresentanti per tutta una serie di motivi (le crociate, gli scambi commerciali, ecc) si erano intensificati mescolando uomini e dei.

Altra differenza rispetto al movimento evangelico-pauperistico è questa: i Catari vogliono sostituire alla chiesa una sorta di anti-chiesa; cioè non vogliono solo rinnovarla, ma sostituire alla gerarchia ecclesiastica la loro gerarchia; ai sacramenti della chiesa un loro unico sacramento. Altri movimenti invece puntano ad un rinnovamento del laico nella chiesa stessa e poi escono dalla chiesa diventano eretici solo quando la chiesa mostra una totale chiusura rispetto alle loro aspirazioni.

I Catari sono testimoniati in Francia in Germania in Inghilterra prima che i Italia. Si sono state fatte delle ipotesi sul perchè. Si è pensato che probabilmente c'è una sorta di distinzione delle fonti sui fatti italiani, anche perchè queste fonti per quanto riguarda la seconda metà del XII secolo, sembrano occupate essenzialmente alla grande lotta tra i comuni italiani e l'impero germanico, e quindi non pongono molta attenzione sul resto, limitandosi a fare qualche cenno ai Catari. Si potrebbe quindi supporre che non c'è un ritardo nella penetrazione dei Catari in Italia, ma solo un ritardo nella testimonianza di questo momento storico.

Quali sono le posizioni catare? Sono posizioni eversive:

  • Respingono la gerarchia ecclesiastica;
  • Propongono una loro contro-gerarchia a due livelli: I semplici, i Credentes che sono la massa I Perfecti che sono i Vescovi o i sacerdoti.
  • Propongono un loro sacramento: il Consolamentum (imposizione delle mani per infondere lo spirito santo.

All'inizio poi non più, viene amministrato esclusivamente agli adulti non ai bambini, che non sono compiutamente cristiani perchè non sono in grado di avere fede e meriti.

  • Respingono tutta un serie di culti (ad esempio il culto della croce);
  • E' dannoso costruire edifici sacri per il culto perchè il culto si estetizza,invece che ricondursi all'interno dell'uomo;
  • Netto rigorismo etico. La materia è Opus Diaboli o Res Diaboli di conseguenza rifiutano il matrimonio perchè con esso è commista la carnalità, ma rifiutano anche il giuramento, la guerra perchè si fonda sull'omicidio.

I polemisti cattolici che li combattevano vedono connesse a queste posizioni inevitabili conseguenze di disordine morale ed etico, e quindi una delle accuse mosse ai Catari (serie di accuse talora non dimostrate, talora enfatizzate) è quella del libertinismo. Ci sono spunti di libertinismo che va inteso come disprezzo della carnalità, per quanto possa essere strano paradossalmente.

Come vengono definiti i Catari? All'inizio con un nome giuridico Nuovi eretici; definiti così dai contemporanei verso la metà del secolo. Talora compare la definizione di Arriana Hèresis. Ario non c'entra. Per esempio sono definiti Arriani quegli eretici di Tolosa e anche l'intera cittadina della Francia meridionale che si chiama Verfeil di cui abbiamo la testimonianza di S. Bernardo che era andato a predicare per convertire questi arriani eretici, che però com'è ben dimostrato in uno studio del Manselli, sono catari. Quindi al definizione di eresia arriana corrisponde a quella dei Catari.

Anche in Francia abbiamo la definizione di texerantes (tessitori), ma abbiamo ripetuto che indica una provenienza sociale, ma il fatto che gli eretici, i Catari come anche gli altri eretici, mimetizzavano la loro opera di proselitismo e di predicazione adottando un mestiere che consentiva una certa mobilità, permetteva gli spostamenti.

Dal 1163 troviamo il nome di Catari che si generalizza; è un nome greco che conferma ancor di più l'origine orientale, bizantina di questi nuovi eretici. Di origine orientale è anche il consolamentum questa forma di sacramento sui generis, e anche la struttura a due livelli nella gerarchia (Perfecti e Credenti).

Queste tradizioni dualistiche vengono dall'esterno, almeno secondo la storiografia prevalente, però c'è anche da dire che poggiano sempre su un terreno cristiano, della trinità occidentale; sempre richiami della Bibbia e a passi della Bibbia sempre volontà di imitare la vita degli apostoli. Ci potremmo chiedere: quali sono i rapporti con gli altri precedenti movimenti religiosi dell'XI e XII secolo?

Le eresie, i movimenti religiosi in generale dell'XI e XII secolo preparano il terreno ai Catari. Però prima dei Catari stessi, gli altri movimenti religiosi o sette ereticali non hanno nulla a che vedere con il dualismo di origine manichea. Questa è la posizione prevalente. Allora come mai,nell'XI secolo gli eretici sono chiamati Manichei dalle fonti? Questo dipende dal fatto che i controversisti che li hanno analizzati o confutati, si rifanno ai vecchi cataloghi di eretici,alle vecchie eresie che al momento erano morte e sepolte,e si rifanno in particolare ai confutatori delle vecchie eresie, come per esempio Agostino,Tertulliano o a Isidoro di Siviglia che nel VI secolo aveva scritto quelle summa, le Etimologiae, che attingeva a Tertulliano. Quindi attingendo a Isidoro si attingeva anche a Tertulliano. E quindi che cosa accade? Che quando emerge un nuovo errore dottrinale, come avviene nell'XI sec. si tende ad inquadrarlo in categorie vecchie, a cui si è abituati. Gli eretici sono necessariamente Pelagiani, Manichei, Ariani. Ricordiamo per i Catari la definizione di arriani mentre dice il Grundmann essi non sapevano nulla di Ario. Non sapevano chi fosse, però i loro avversari, che sapevano chi era Ario,sapevano della confutazione della patristica contro l'eresia ariana, li chiamavano così. era oramai una terminologia superata non più realistica. Per esempio ad Isidoro di Siviglia attinge anche Onorio di Otèn nel 1123 col Liber de Herèsibus in cui c'è l'abitudine a riportare senza cambiamenti i nomi delle vecchie eresie,come se in 500 anni osserva ironicamente il Grundmann non si fossero date o non avessero potuto darsi nuove sette. C'era in qualche fermento di dissidenza, si andava a vedere nei vecchi cataloghi come fossero chiamati come quelli di 500 anni prima. Allora si potrebbe concludere che nel sec. XI non abbiamo manichei,mentre nel XII abbiamo dei Neo-Manichei,cioè i Catari. Sono le interpretazioni prevalenti a cui si oppone il Morghen, grande storico, il quale sostiene che il dualismo dei Catari non ha nulla a che vedere con l'oriente, non viene dall'oriente e tanto più il dualismo dei movimenti precedenti, ma è modellato sul dualismo evangelico tra Dio e mammona,cioè tra Dio e il diavolo. Sono due principi due forme anche se non nella maniere fantasiose della cosmologia catare,però c'era una sorta di dualismo anche nel vangelo e i dualisti del XII sec. si rifanno essenzialmente al vangelo,non sono influenzati da presunte influenze orientali. Per esempio anche l'ascetismo di vita degli eretici, è di ispirazione evangelica. persino quegli elementi più simili al manicheismo che ci riporterebbero all'oriente come ad esempio l'astensione dai cibi carnei, deriverebbe dagli ideali di continenza di ascetismo che il vangelo propone. Ideali letti e adottati in maniera rigorista e presa alla lettera a portati alle estreme conseguenze. Il Morghen sostiene questo principio. Il Grundmann gli rimprovera di non aver rimarcato a sufficienza le differenze tra le eresie dell'XI e quelle del XII sec. per cui sono tutti equivalenti,cioè per Morghen questo modulo interpretativo secondo cui deriva tutto dal vangelo si applica sia alle eresie del XI sec. sia a quelle del XII sec. Morghen insiste solo sugli elementi biblici comuni, che in effetti ci sono, ma non rimarca le differenze dogmatiche. Secondo il Grundmann e gran parte della storiografia, differenze dogmatiche c'erano in più nel XII sec. rispetto all'XI sec. In sostanza il Morghen respinge le origini straniere dei Catari che invece loro dimostrano. All'epoca,quando scrive il Morghen erano appena venute fuori delle fonti, quindi non poteva conoscere determinate scoperte e determinati risultati, però il grosso della elaborazione teorica è pressappoco di quegli anni, intorno agli anni 50,con un'eccezione nel 1939 quando il padre Dondèn ha scoperto il Liber de Duobus Principiis del 1200 l'unico trattato cataro che ci sia giunto, gli altri sono andati perduti o sono stati distrutti dagli avversari. Libro dei due principi: bene/ male, Dio della luce/delle tenebre, questo dualismo dei Catari è da intendersi così. Verso la metà del sec. è stato studiato questo prezioso trattato,ma sono stati studiati alcuni controversisti cattolici anti-catari del XII e XIII sec. per esempio la Manifestatio Hèresis Catarorum di Buonaccorso (denuncia dell'eresia dei Catari); il Liber Supra Stella di Salvo Burci; il Dialogus Inter Catolicum et Paterinum, tutte opere studiate da Padre Ilariano da Milano, grande studioso delle eresie e sopratutto del Catarismo Italiano.

Nel 1953 è stata edita l'opera definitiva sui Catari di Arno Borst Die Katarer 1953 Lipsia. Poi abbiamo R. Manselli L'eresia del male. Dunque all'epoca del Morghen non era dimostrata, come poi lo è stata, la derivazione dall'Oriente dei Catari. Quindi il Morghen, in un certo modo, era giustificato a dire, a tentare di spiegare con l'evangelismo, con l'interpretazione letterale del vangelo, le posizioni dualistiche. Il Grundmann, possiamo constatare che almeno in una posizione coincide col Morghen, constatazione che è di fondamentale interesse: è vero che tutti gli eretici (non solo i Catari) per tutto il medioevo si richiamano alla bibbia perchè ritengono di interpretarla meglio della chiesa,e infatti tutti gli eretici si definiscono cristiani-questo è singolare- anzi si definiscono buoni cristiani. Essi si rifanno ad alcuni versetti (questo è esattamente quello che diceva il Morghen e che ora ripete il Grundmann) particolarmente significativi della Bibbia e li enfatizzano, li portano alle estreme conseguenze, senza preoccuparsi del contesto. Questa adesione al Vangelo, tra l'altro spiega anche un altro fatto: fino ai primi 50 anni del Duecento spesso i Catari si trovano confusi, mimetizzati in quel grande filone che è il movimento religioso dei predicatori itineranti che si definiscono Pauperes Christi predicatori itineranti che vogliono imitare la vita degli apostoli. Questi ideali vengono condivisi dai Catari fino agli inizi del Duecento. Poi progressivamente, emerge il dogma dualistico in forme,in alcuni casi più accentuate, in altri più mitigate, e allora (e questa e l'idea portante del Grundmann) il movimento religioso si scinde in due. Alcuni restano legati alle posizioni tradizionali, altri come i Catari si dogmatizzano progressivamente e quindi si differenziano dal gruppo generale. E come reazione a questa crescente dogmatizzazione dei Catari, si formano i Valdesi (dopo il 1173) proprio per tentare di realizzare quell'ideale di vita apostolica che era l'idea portante per l'occidente, secondo il Grundmann, all'occidente non interessava tanto dogmi, posizioni dottrinali come quelle che,progressivamente stavano abbracciando i Catari, ma l'idea che ispirava le menti dell'occidente era sopratutto l'idea della realizzazione della povertà e della vita apostolica. Quindi i Valdesi tentano di essere i portatori di questa idea,senza uscire dalla dogmatica cattolica.


Theorèin - Luglio 2006