IL SISTEMA MONDIALE DELL'ECONOMIA MODERNA
SECONDO IMANUEL WALLERSTEIN
A cura di: Mario Della Penna
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Capitolo 02

Il commercio consentirà all'Europa di entrare in contatto con gran parte del mondo, ma sarà l'industrializzazione che darà all'Europa la possibilità di comandare sul mondo.

Wallerstein dopo aver seguito l'evoluzione e la nascita del sistema-mondo europeo alla fine trae delle conclusioni teoriche. Viene data la definizione di economia-mondo. Questo termine viene coniato da Braudel tradotto dal tedesco Weltwirtschaft che in francese equivale a èconomie mondiale. In primo luogo economia-mondo non è economia mondiale significa invece un ambiente nel sistema che economicamente rappresenta un unità sostanzialmente auto sufficiente.

Rispetto ad economia-mondo l'antagonista in termine concettuale è l'impero mondo. L'Europa del 1500 ad esempio era un economia-mondo, la Cina nel 1500 era un impero-mondo. Cosa distingue le due sfere. Nell'impero-mondo abbiamo la coincidenza del controllo politico con il controllo economico; nell'economia-mondo abbiamo un controllo economico, un sistema economico che non è controllato da un unica entità politica ma all'interno del quale convivono più entità politiche indipendenti.

Economia-mondo secondo il modello di Wallerstein si divide in tre aree; una centrale rappresentate dagli Stati che detengono il controllo dei flussi economici; un'area semiperiferica ed un'area periferica. L'area periferica è la zona in cui vengono estratte le materie prime necessarie per il funzionamento di tutto quanto il sistema che vengono controllate dal centro e la periferia non ha nessun controllo politico economico sulla gestione. La periferia del sistema-mondo è caratterizzata da stati deboli o addirittura da stati in situazione coloniale.

Questa tripartizione significa sostanzialmente una divisone internazionale del lavoro, ovvero gli Stati che stanno al centro del sistema controllano una divisione del lavoro, della produzione di materie prime, della lavorazione a diversi stadi, e assorbono il surplus che ne deriva.

Nel Seicento abbiamo il centro del sistema-mondo nei Paesi Bassi e in parte a Londra, una semiperiferia occupata dalla Spagna, dalla Francia, dalla Germania e dall'Italia e una periferia rappresentata dall'America da un lato e dalla Polonia e dall'Europa orientale dall'altro. Esistono anche altre economia-mondo come quella dell'Oceano Indiano, l'impero-mondo della Cina e probabilmente quella Russa.

Cosa caratterizzano queste aree esterno rispetto alla periferia? L'area esterna è in contatto con l'economia-mondo europea, però gli scambi non sono essenziali al funzionamento dell'economia-mondo. Se si interrompessero invece gli scambi fra centro e periferia da un lato e una delle aree esterne il sistema andrebbe in crisi. Mentre l'inserimento di una qualsiasi area di un qualsiasi Stato all'interno di un economia-mondo significa un suo preciso ruolo all'interno del sistema produttivo, le aree esterne non vengono coinvolte da queste divisioni internazionali del lavoro, i traffici con l'Europa non modificano la condizione, la struttura sociale ed economica dell'India ad esempio.

La chiave di lettura della divisione internazionale del lavoro è fondamentale per distinguere i confini dell'economia-mondo e definire i rapporti con le aree esterne. Afferma Wallerstein gli unici sistemi sociali reali sono da un lato le relativamente piccole e ampiamente autonome economie di sussistenza che non rientrano in un sistema che richiede regolarmente (...)

L'altro sistema di economia autonoma è il sistema mondiale: l'economia-mondo e il perimondo. Il primo di questi due termini è essenzialmente un economia di nicchia, economie sostanzialmente isolate che sono prevalentemente autonome, ossia gli scambi non sono essenziali. Ciò che caratterizza un sistema economico è la produzione e scambio di prodotti essenziali laddove fra i sistemi autonomi c'è uno scambio di prodotti non essenziali.

Intorno al XIII secolo possiamo distinguere le seguenti economie-mondo: due europee di cui incentrata sull'Italia del nord in particolare su Genova e Venezia ed un'altra centrata sull'Hansa, poi un economia mondo arabo-islamica che comprende il mondo controllato da Baghdad; un'economia-mondo indiana; una legata alla pax mongolica; una cinese. Quello che caratterizza l'economia-mondo europea è che grazie ad una serie di strumenti, come l'organizzazione del lavoro, lo schiavismo, darà all'Europa una capacità militare tale da schiacciare ogni parte del mondo, questa economia-mondo europea rispetto a quelle che l'hanno preceduta ha una capacità di durata ineguagliabile.

Wallerstein affronta poi il rapporto fra Stato ed economia che porterà alla nascita dello Stato moderno. Elementi importanti sono l'organizzazione tecnica degli scambi, il passaggio di una serie di stati da uno stadio di periferia a quelli di semi periferia e a quella di centro e l'inverso. I primi centri dell'economia-mondo europea agli inizi sono Lisbona e Siviglia, poi per una serie di vicende economiche e politiche il centro passerà alle Province Unite a metà Seicento, periodo di decadenza della Spagna, del Portogallo e dell'Italia; successivamente il centro passerà da Amsterdam a Londra.

Perché la tecnologia si sviluppa in Europa quando agli inizi del 1400 il livello tecnologico della Cina era superiore rispetto all'Europa è una questione difficile da risolvere. Da un lato si aducono ragioni di tipo culturale, ovvero scelte culturali retrograde. La cultura confuciana ha una spinta di rinnovamento minore rispetto alla cultura europea. In Europa la tecnologia, soprattutto nel Cinquecento, comincia a diventare centrale nella riflessione degli intellettuali. Wallerstein sia per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico sia per quanto riguarda la mancata espansione della Cina, riconduce l'origine di questo immobilismo più che ad una dimensione culturale ad una dimensione critica.

La differenza fondamentale fra una economia-mondo ed un impero-mondo è che l'economia-mondo con questa dialettica fra unità economica e strutturalità politica è molto più dinamica, e le parti, con una serie di conflitti fra loro, si muovono in maniera più audace rispetto all'impero-mondo. L'impero-mondo intanto deve mantenere un equilibrio interno, ovvero un forte controllo centralizzato, che porta di fatto ad essere meno dinamici rispetto ad un controllo decentrato. Mentre l'economia-mondo europea è fatta da tanti soggetti che si muovono come vogliono ignorando quello che succede ad altri soggetti, una minaccia intorno al mondo cinese comportava che tutta la macchina statale doveva concentrarsi con tutte le energie, e questo sottraeva risorse ad altri campi. Quindi il maggior benessere della Cina alla lunga diventa elemento frenante, mentre la maggior parcellizzazione, le tensioni interne all'Europa, e anche la maggiore capacità dell'agricoltura di sostenere la popolazione, obbliga molti stati europei ad andare a cercare risorse all'infuori dei propri confini.

Quindi scelte culturali ideologiche sono considerate una conseguenza di una situazione economica, ma questa è una delle possibili spiegazioni. Wallerstein che è un sociologo introdurrà altre variabili in particolare uno Stato troppo forte o troppo debole all'innovazione schiaccia l'innovazione; uno Stato di media forza, sviluppa l'innovazione. Il capitalismo in Europa si trova nel Quattrocento a scontrarsi con un sistema feudale in crisi che è abbastanza forte ma non sufficientemente da bloccarlo. Da questo nasce la vittoria del capitalismo. In Cina non abbiamo invece un sistema feudale dove il potere economico, politico, si trasmette in maniera ereditaria. Abbiamo un sistema dove la base del potere economico viene attribuita come forma a coloro che (...).

Il capitalismo cinese si trova con un sistema morbido, con un sistema che non gli impone degli ostacoli ma al tempo stesso non sviluppa una capacità aggressiva, per cui tale sistema rimane in equilibrio e ha uno sviluppo più armonico che se da un lato evita una serie di tensioni al tempo stesso smorzando le tensioni blocca la dinamicità e la possibilità di predominio. Fra Trecento e Quattrocento si possono individuare in Europa due economie-mondo centrate sul Baltico (l'Hansa) e sul Mediterraneo settentrionale ovvero su Genova e Venezia. Nasce il problema dello Stato, ovvero del rapporto fra Stato ed economia, fra economia di Stato ed economia privata e all'interno dello Stato il gioco delle classi sociali che subiscono nel Cinquecento una profonda trasformazione. Un altro elemento fondamentale da analizzare è come gli stati agiscono all'interno della formazione di questo sistema-mondo e come la loro collocazione all'interno di questo sistema ridisegna il rapporto fra le classi sociali. All'interno di questo sviluppo ci sono due strade in particolare una che porta all'idea di società e l'altra che porta all'idea di comunità.


Theorèin - Marzo 2007