IL SISTEMA MONDIALE DELL'ECONOMIA MODERNA
SECONDO IMMANUEL WALLERSTEIN
A cura di: Mario Della Penna
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Capitolo VIII

La nuova divisione europea del lavoro (1450-1640)

Il periodo di cui ci occupiamo vede la prima grande rivoluzione, ossia il passaggio del Portogallo e della Spagna da un ruolo centrale a un ruolo semiperiferico. Ci occupiamo del ritardo dei salari sui prezzi e il suo effetto nel sistema economico. Scrive Wallerstein:

"Il saggio varia a seconda del paese. La situazione ottimale per una classe locale disposta a investire era di avere accesso a profitti dovuti a salari bassi in periferia e ottenere ulteriori profitti da salari medi (in opposizione a quelli alti) nelle loro aree".

Abbiamo tre variabili: salari medi, salari alti e salari bassi. Qui è entrato in gioco un elemento importante: il mercato. Il mercato non è costituito soltanto dalle classi più ricche ma anche dalla massa dei consumatori. Se produciamo un bene dove i salari sono molto alti questo bene costerà molto e quindi non si potrà venderlo ad un prezzo basso in zone dove il reddito medio sia inferiore. Al tempo stesso però, una zona dove vi sono salari alti o medi è una zona dove il potere d'acquisto di coloro che percepiscono questi salari, è più alto. I salari alti hanno un pregio, ovverosia garantiscono un'alta capacità di consumo, ma hanno anche un difetto: fanno aumentare troppo il costo della manodopera e quindi il prodotto. La situazione ottimale salari medi in opposizione a quelli alti è quella in cui, nella zona che si trova il controllo del sistema ci sono salari medi. Abbastanza elevati quindi da garantire una domanda interna che sostenga i consumi e quindi dia la possibilità di vendere le merci che sono prodotte in zone dove i salari sono bassi, ma non tanto alti perchè salari troppo alti fanno diminuire la forbice tra chi possiede un reddito maggiore e i salariati e quindi frenano lo sviluppo interno dell'economia. Continua Wallerstein:

"Un livello salariale medio era ottimale dato che un livello salariale troppo alto (Venezia) incideva fortemente sui margini di profitto, mentre un livello salariale troppo basso (Francia, a fortiori Spagna) incideva sulla dimensione del mercato locale per nuove industrie. L'Inghilterra e l'Olanda si avvicinarono molto a questa situazione ottimale nel sistema europeo".

Un elemento fondamentale della storia d'Europa di questo periodo, è che il commercio a lunga distanza mette in moto un processo di differenziazione che disegna in maniera nuova le varie aree dell'economia-mondo. Grande commercio non significa a questo punto semplicemente profitto del singolo mercante questi mercanti si trasformano in imprenditori, cioè non si limitano soltanto a fare da vettori e guadagnare su merci che loro non hanno prodotto, ma cominciano a controllare le fasi produttive di queste merci. E' il caso della messa in coltura delle isola Canarie ed Azzorre e poi delle Americhe, ma anche della Polonia area periferica che viene messa a coltura in modo che produca grano che viene commercializzato verso il centro dell'economia-mondo. Scrive Wallerstein:

L'inflazione ebbe importanza sia perchè funzionò da meccanismo di risparmio forzato e quindi di accumulazione del capitale sia perchè servì a distribuire questi profitti in modo non uniforme nel sistema e in modo non proporzionato in quello che abbiamo chiamato il centro emergente dell'economia-mondo, operando un distacco dalla sua periferia e semiperiferia delle vecchie aree sviluppate".

Wallerstein citando Jones e Woolf ritorna al paragone con le società antiche e con gli imperi-mondo.

"Una delle più amare lezioni della storia è che agricolture tecnicamente avanzate e fisicamente produttive non comportano inevitabilmente una crescita prolungata del reddito reale per capita, e ancor meno promuovono l'industrializzazione. Le civiltà dell'antichità, con la costruzione di agricolture elaborate, forniscono un punto di partenza. Nessuna di esse, nel Medio Oriente, a Roma, in Cina, nell'America centrale ... portò ad un economia industriale. Tecnicamente la loro organizzazione agricola era superba ... Parimenti, la quantità di grano che esse producevano era impressionante. Tuttavia la loro storia sociale è un terribile susseguirsi di cicli di produzione senza una durevole ascesa del reddito reale per la massa della popolazione sia nei momenti favorevoli sia in quelli sfavorevoli ... Il dato comune, soprattutto per gli imperi che disponevano di agricolture irrigue, era il potere immenso di un apparato statale basato su una burocrazia impegnata nella difesa contro le minacce esterne e per il mantenimento interno della propria posizione. Parlando della storia a grandi linee, sarebbe giusto concludere che tali burocrazie mirarono a creare e riuscirono a mantenere grandi società contadine per lunghi periodi di tempo e con qualsiasi densità di popolazione in uno stato di virtuale omeostasi".

Successivamente Wallerstein si sofferma sullo schiavismo. Lo schiavismo esiste nelle civiltà antiche; è il motore fondamentale di tutta l'economia. In Europa lo schiavismo non è un fenomeno rilevante perchè il sistema feudale con il tipo di vincolo che ha sui contadini non ha bisogno di schiavi. Scrive Marc Bloch:

"L'Europa medievale non aveva la capacità militare per procurarsi gli schiavi".

L'Europa anche durante l'età moderna non avrà bisogno di schiavi. Lo avrà, ma li utilizzerà nelle Americhe. Si affaccia il problema dell'uso che si può fare della manodopera schiava senza sconvolgere il sistema. Gli schiavi possono essere utilizzati soltanto in produzioni di massa con un bassissimo livello di specializzazione. Possono essere utilizzati all'interno di un sistema in cui non ci sia bisogno che questi lavoratori coatti, che non vengono pagati, diventino consumatori. Questo è possibile in un'area periferica. Gli schiavi vengono utilizzati dai portoghesi per la prima volta nelle isole atlantiche che conquistano, dove cominciano a piantare canna da zucchero. In un sistema opposto geografico dell'economia-mondo europea possiamo trovarlo nell'Europa Orientale in particolare in Polonia e Russia dove innestandosi su un sistema feudale oramai in declino la necessità di una produzione di grano porta a un tipo di lavoro coatto diverso che può essere paragonato al sistema che si ha nelle Americhe. Il problema dell'utilizzo degli schiavi tornerà nel XX secolo, nella Germania nazista che porterà il regime ad utilizzare prigionieri di guerra e civili come manodopera schiava. La schiavitù seguì la strada dello zucchero. In conseguenza ai suoi spostamenti, andò modificandosi la composizione etnica della classe di schiavi. Gli schiavi neri non vengono catturati dai bianchi. Questi hanno una serie di basi, hanno dei neri al loro servizio che provvedono a catturare connazionali che poi scambiano con merce dei bianchi. Nell'economia-mondo europea durante il '500 si hanno delle trasformazioni davvero importanti. Crisi e ristrutturazione in termini nuovi del sistema di produzione feudale, diffusione in maniera massiccia nell'area periferica dello schiavismo o diffusione di un lavoro coatto nelle aree Orientali, differenziazione salariale; differenziazione di mercati e nascita di nuove classi sociali in grado di gestire questo sistema. C'è un interessante quadro dell'uso della forza lavoro all'interno di questa nascente economia-mondo europea. Scrive Wallerstein:

"In quest'epoca l'economia-mondo aveva diversi tipi di lavoratori: c'erano schiavi che lavoravano nelle piantagioni di zucchero e in facili lavori minerai in superficie. C'erano "servi della gleba" che lavoravano in vasti possedimenti dove si coltivava il grano e si raccoglieva la legna. C'erano "fittavoli" (contadini che avevano in affitto terreni) con vari tipi di produzione per lo scambio (anche grano), e lavoratori salariati in alcuni settori agricoli. Arriviamo così al 90-95% della popolazione nell'economia-mondo europea. C'era poi una nuova classe di yeomen". (Sono piccoli contadini proprietari).

Dobbiamo posare l'attenzione alla natura del commercio nel Baltico. Scrive Wallerstein:

"A partire dal quindicesimo secolo il flusso di prodotti dall'Est all'Ovest era composto principalmente da beni di massa, mentre continuavano le precedenti esportazioni di pellicce e di cera. E dall'Ovest all'Est fluivano fibre tessili (sia di lusso sia di qualità media), sale, vini, seta. Alla fine del quindicesimo secolo l'Olanda dipendeva dal grano del Baltico, le marine mercantili olandese e inglese non erano immaginabili senza il legname, la canapa, la pece e il grasso dell'Europa orientale. Viceversa, il grano era diventato l'esportazione più importante dell'Est, e raggiungeva persino la penisola iberica e l'Italia".


Theorèin - Ottobre 2007