LA SFIDA DI CARTESIO E LA RISPOSTA DI VICO
A cura di: Mario Della Penna
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XXVI Lezione

La risposta di Vico

IL COMPRENDERE COME PRODUZIONE O COME SCOPERTA DEL SENSO?
UN CONFRONTO CRITICO CON HEIDEGGER E GADAMER

Intendere il senso della storia che è un po' il fine della Scienza Nuova; è superare le aspettative di senso e quindi del progetto di comprensione dell'uomo per aprirsi al riconoscimento di questo senso superiore rispetto a quello del soggetto interpretante.

Come può avvenire il miracolo della comprensione così come l'ha chiamato Gadamer. Comprendere significa aprirsi ad un altro mondo, ad un altro universo di senso, ciò è possibile se c'è un quid che accomuna i diversi.

Vico tenta di risolvere questo problema con la tematica del senso comune. Nella dodicesima Degnità si legge:

«Il senso comune è un giudizio senza alcuna riflessione, comunemente sentito da tutto un ordine, da tutto un popolo, da tutta una nazione o da tutto il genere umano».

Tra gli autori delle nazioni e qualche scrittore, (storico) devono passare più di mille anni perché si possa parlare di queste origini. Dice la tredicesima Degnità:

«idee uniformi nato tra interi popoli tra esso loro non conosciuti debbono avere un motivo pur di vero».

Questa Degnità è un gran principio che stabilisce il senso comune del genere umano. Dal senso comune nasce un dizionario mentale cioè l'insieme di significati presenti nella mente degli uomini i quali hanno pur lingue diverse però il dizionario mentale è comune.

C'è un passo della prima edizione della SN in cui Vico risponde criticamente e polemicamente a Polibio storico e Bayle filosofo:

«Si di fatto è convinto Polibio che se non fussero state al mondo religioni non sarebbero stati al mondo filosofi: tanto è vero il suo detto che, se fossero al mondo filosofi, non sarebbe bisogno di religioni! Si trova convinto di fatto Bayle, che senza religioni possono reggere nazioni. Ché, senza Dio provvedente, non sarebbe nel mondo altro stato che errore, bestialità, bruttezza, violenza, fierezza, marciume e sangue; e forse e senza forse, per la gran selva della terra orrida e muta oggi non sarebbe genere umano».

Vico ritiene che la Provvidenza è "l'architetta di questo mondo delle nazioni" e quindi il primo principio delle nazioni.

L'ultima edizione de la SN del 1744 porta indivisibilmente con sè, lo studio della pietà. La nuova arte critica che è la SN ha il compito di scoprire il vero sopra i fondatori delle nazioni. Il fine primario si consegue "col discovrirvi il disegno di una storia ideale eterna". L'azione della Provvidenza è indirizzata ad un bene sempre superiore a quello si han proposto essi uomini.


Theorèin - Febbraio 2006