ELEMENTI DI STORIA DELLA LOGICA 4

A cura di: Sara Anna Ianniello
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Il quadrato logico 1:
La struttura della proposizione

Tralasciata per un attimo la parte storica che riprenderemo nelle prossime lezioni, prima di dedicarci allo studio del sillogismo, è importante analizzare i seguenti concetti.

ENUNCIATO:

Il termine può indicare tre cose diverse:

  1. Stando alle indicazioni degli Stoici, l’enunciato è da intendersi come un’espressione linguistica di senso compiuto, che è vera o falsa. In questo caso si usa parlare di enunciato dichiarativo o indicativo, distinguendosi così dall’interrogazione, dal comando, dall’espressione dubitativa ecc. ecc.
  2. Espressione linguistica di senso compiuto. In questo senso più strettamente grammaticale, l’enunciato indica non solo le asserzioni dichiarative ma anche quelle dubitative, i comandi, le esortazioni, e più in generale tutte le frasi che possono essere dichiarate vere o false
  3. Più raramente, il termine indica qualsiasi espressione linguistica anche se questa è di senso non compiuto, come ad esempio una parola isolata

Aristotele distingue gli enunciati in tre tipi:

  • individuali: Socrate è un uomo
  • universali: ogni uomo è mortale
  • particolari: alcuni professori sono bravi

Ognuno di questi enunciati asserisce o meno qualsosa. L’oggetto di cui stiamo parlano è detto soggetto dell’enunciato, mentre il predicato è tutto ciò che diciamo riguardo al soggetto.

PROPOSIZIONE:

Per proposizione intendiamo un enunciato dichiarativo o ciò che è dichiarato da un tale enunciato. Poiché una lunga tradizione logica risalente a Carnap identificava i due usi del termine, nell’attuale logica contemporanea distinguiamo:

  1. La proposizione come espressione verbale di un’operazione mentale, detta giudizio
  2. La proposizione come entità oggettiva o valore di verità di un ennunciato.

Analizziamo brevemente i due significati:

  1. Nel primo caso, l’idea che la proposizione fosse l’espressione verbale di un’operazione mentale, fu teorizzato da Aristotele che per la prima volta asserì che all’unione dei termini del discorso (soggetto e predicato), corrispondesse un pensiero passibile di verità o falsità. Pertanto, il vero e il falso vertono sulla composizione e sulla divisione; la composizione dà origine all’affermazione mentre la divisione produce la negazione. La proposizione (detta anche protasi, ovvero premessa del ragionamento), nel combinare tra di loro soggetto e predicato, esprime l’azione combinante o dissociante dell’intelletto che segue la combinazione e dissociazione delle cose esistenti.
  2. Nel secondo caso, la dottrina per cui la proposizione costituisce ciò che viene designato dall’enunciato, assume forme diverse a seconda della natura che si attribuisce al designato stesso. La logica dei termini, indicò il significato denotativo dei termini della proposizione con il concetto della supposizione, secondo cui una proposizione è vera se i termini da cui essa risulta stanno per il medesimo oggetto esistente.
ARGOMENTO:

Un qualsiasi gruppo di proposizioni di una delle quali si afferma che è conseguenza delle altre che rappresentano il supporto o il fondamento per la sua verità. Si devono pertanto distinguere all’interno di un argomento le

  1. premesse che vengono assunte o affermate in quanto forniscono il fondamento e le ragioni per accettare la conclusione
  2. conclusione: è la proposizione che viene affermata sulla base delle altre proposizioni dell’argomento (premesse)

È quindi importante riconoscere all’interno di un ragionamento innanzitutto gli indicatori di premessa (dato che, poiché, perché, come indicato da, la ragione è che, per la ragione che, visto che, segue da, ecc. ecc.) e gli indicatori di conclusione (pertanto, quindi, per tali ragioni, segue che, si può inferire, così, conseguentemente, di conseguenza, ecc.ecc.). Stabilita la premessa o le premesse che talvolta possono anche non essere poste in forma esplicita, e la conclusione del nostro argomento, siamo in grado di procedere all’identificazione del termine soggetto e del termine predicato del nostro argomento.

A questo punto in base alla precedente definizione di proposizione, possiamo dire che in logica, una proposizione è un’affermazione che descrive uno stato di cose a cui è possibile attribuire un valore di verità (1/0).

Facciamo qualche esempio:

  1. L’Italia è una penisola                               proposizione vera
  2. Le persone celibi sono sposate                   proposizione falsa
  3. Vorrei un mondo migliore                        è un’espressione dotata di senso pragmatico ma non aletico

Naturalmente una proposizione può dirsi elementare come nel caso delle due precedenti, quando cioè è formata da un’unità minima di soggetto e predicato, o composta, quando cioè è formata da più proposizioni semplici:

  1. Il cane è in giardino                                 proposizione elementare
  2. Marco è sposato                                     proposizione elementare
  3. O piove, o c’è il sole                                proposizione composta
  4. O piove, oppure non piove                        proposizione composta

Theorèin - Settembre 2012