Recensioni

A cura di: Mario Della Penna

Se vuoi comunicare con Mario Della Penna: mariodellapenna@theorein.it

Titolo: Attori e segni di una regione "discreta”
Autore: Eide Spedicato Iengo
pp. 570
Edizioni Tinari - Villamagna (CH) 2003

Il presente volume raccoglie venticinque saggi editi da Eide Spedicato Iengo, insigne sociologa dell'Università G. D'Annunzio di Chieti, nel periodo compreso fra il 1982 e il 2003. Si tratta di un'attenta e lucida riflessione critica su un profilo regionale in movimento, quello abruzzese, spesso scontroso, comunque oscillante fra chiari e scuri, ristagni e mobilità, rapporti antichi e consensi a nuovi valori.

Lo sperpero e il saccheggio ambientale, la moltiplicazione dei non-luoghi, l'effimerazione del rapporto uomo-cose sono tutti segni inequivocabili di una cultura che, per aver sostituito il principio della permanenza con quello della più vorace transitorietà, demolisce la dimensione del passato, decostruisce i cataloghi della tradizione, esalta la neofilia, legittima la precarietà.

L'antinomia fra l'uomo e natura, fra uomo e storia ha assunto ai nostri giorni accenti tanto antagonisti quanto inconciliabili, soprattutto a seguito dell'affermarsi della cultura del tecnomorfismo.

L'autrice dichiara la propria distanza intellettuale ed etica dalla mega macchina-tecno-economica che vuole addomesticare l'uomo, livellandone i bisogni e la ricchezza del repertorio culturale, senza per questo affidarsi a sogni restauratori o al rifugiarsi nello spazio protetto di una filosofia da ghetto incapace di misurarsi con l'imprevedibilità della storia.

Il suo approccio significa, all'opposto, mostrare attenzione nei confronti delle prospettive aperte, dei sistemi incompiuti, delle zone di frontiera, consentendo a chiunque voglia condividere il progetto, di coltivare la capacità di anticipare e di immaginare gli effetti ultimi del proprio fare, per poter alla fine scegliere "in tutta responsabilità".

La tesi di fondo che emerge dalla lettura di questo interessante libro, evidenzia come sia necessario  apprendere a vedere, ossia ad esercitare l'attenzione, a ricordare con precisione, annotando i dettagli, mossi da una sorta di intelligenza "impicciona", insomma tornare a vestire gli abiti di quell'intellettuale demodè, dello scrittore-viaggiatore di un tempo, capace di saper descrivere lo spettacolo sociale, il paesaggio naturale e umano delle sue peregrinazioni. 

L'indagine sul "sistema Abruzzo" ci sembra sia andata lucidamente e con precisione in questa direzione.

Mario Della Penna


Theorèin - Giugno 2004