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Titolo: Non buttiamoci giù
Autore: Nick Hornby Edizioni: Guanda 2005 | ||
Nick Hornby ama le classifiche e ne stila molte. Famosa quella dedicata alle donne contenuta in Alta Fedeltà, che è anche l’incipit di uno dei suoi romanzi più belli, per chi segue le sue recensioni di musica sui tabloid inglesi non può non ricordare le sue hit musicali, non meno famosa, soprattutto in Inghilterra, è la classifica che mette in ordine le cose che gli hanno dato più gioia nella vita e che vede all’ottavo posto di questa particolare hit parade Arsène Wenger l’allenatore della sua squadra del cuore, l’Arsenal. A chi gli ha chiesto come mai l’allenatore dell’Arsenal fosse all’ottavo posto di questa particolare classifica ha risposto che gli sembrava triste metterlo al primo ma che in realtà il posto che merita non può che essere quello d’onore.
Ecco questo è Nick Hornby che ho conosciuto in una splendida piazza del Campidoglio a Roma in una fresca serata di settembre a parlare della sua scrittura e del suo ultimo lavoro.
Il nuovo romanzo, Non buttiamoci giù, prosegue nell’analisi attenta e scrupolosa del mondo in cui viviamo, anzi ne coglie aspetti sempre più intimi e particolari. Il suo occhio si mostra in questo libro sempre più attento alle diversità, agli opposti, a quelle figure poco o spesso per nulla glamour che affollano le nostre vite. Noi non le vediamo. O meglio le vediamo ma le ignoriamo perché spinti a cercare con lo sguardo vite altre, vite rassicuranti, vite che ci piacerebbe vivere, impegnati come siamo ad immaginare la vita piuttosto che viverla.
Hornhy vede e racconta perciò una parte della fauna che affolla le nostre vite che in pochi riescono a scorgere. Racconta e fa vivere gomito a gomito Martin, un conduttore televisivo famoso che si è giocato tutto per essere andato a letto con una quindicenne, Maureen una donna che divide la sua vita con suo figlio gravemente malato, Jess una giovane ragazza figlia di un noto uomo politico ed infine JJ un giovane musicista fallito, in un improbabile visione del mondo che annulla le differenze e rende tutti più vicini. Questi personaggi che nella vita reale non si sarebbero mai frequentati e soprattutto non avrebbero mai trascorso un po’ di tempo assieme nell’universo di Hornby s’incontrano, si scontrano, s’insultano. Si annusano, si guardano e si accorgono di esistere con le loro miserie, i loro vizi, le rare virtù. Accade che mondi distanti tra di loro, incomunicabili comincino a comunicare e comunicando scoprano nuovi modi di stare insieme, ma soprattutto scoprono che stare insieme, condividere è meglio e aiuta a vivere.
Oscar Buonamano Theorèin- Settembre 2005 |